Ma l’autobus delle riforme non passa due volte – l’Unità 19 aprile 2013 paolo serra

L’intervento era stato scritto dopo la prima votazione finita con la bocciatura di Franco Marini. Purtroppo gli avvenimenti susseguenti ne hanno fatto cadere il presupposto. Infatti, per alcuni anni,  malgrado le continue manifestazioni contrarie,  ho creduto, assieme a molti di voi, nella esistenza di un partito tautologicamente autonominatosi Partito Democratico. Evidentemente era una pura allucinazione consolatoria, un cascame del pensiero religioso che fa parte del nostro patrimonio genetico.

Paolo Serra

Lettera aperta a Bersani e Grillo

Cari Pierluigi Bersani e Giuseppe Piero Grillo, visto che avete oltre 60 anni non credo che vi possa essere sfuggito che avete vissuto dalla nascita in un paese storicamente a maggioranza conservatrice con larghe presenze di pulsioni anti (e pre) democratiche. Le prime culminarono nel ventennio fascista, le seconde nel ventennio berlusconista con il suo tentativo di instaurare una monarchia patrimoniale lege soluta, modernizzata dal possesso delle onde elettromagnetiche al posto di quello del suolo. Ricordate forse una occasione in cui le urne abbiano dato un responso chiaramente indicativo di una maggioranza di cittadini interessati a riformare l’esistente ambiente economico-sociale ben disposto verso le rendite e mal disposto verso i redditi, da lavoro e da capitale? Non ignorerete certo che gli striminziti governi Prodi sono caduti o sotto le campagne acquisti del Cavaliere o per la compresenza di incompatibilità politico-economiche (Dini e Mastella con Bertinotti).  Oggi, grazie anche ad una legge elettorale che, potenza della dea nemesi, si è rivoltata contro i suoi stessi ideatori, per la prima, e temo unica, volta questa maggioranza parlamentare largamente riformatrice è possibile. La coalizione PD-SEL che, grazie al premio di maggioranza, ha il controllo della Camera, ha proposto 8 punti di Cambiamento, chiaramente riformatori, che, però, vengono snobbati proprio dal movimento 5stelle, l’unico altro gruppo parlamentare potenzialmente interessato. Contemporaneamente il PD come può trattare con Berlusconi e Monti pensando che PdL e SC possano essere interessati a riforme di Cambiamento che indebolirebbero il soverchiante potere loro e di coloro che rappresentano?

Pensate veramente che possa ripresentarsi in futuro una situazione tanto favorevole? Questa occasione è unica ed irripetibile e lasciarsela scappare non sarebbe solo un indice di irragionevolezza e/o debolezza politica ma di grave colpevolezza verso i quasi 19 milioni di elettori che hanno scelto, pur nella diversità, le proposte riformiste dei vostri programmi. L’autobus delle riforme in un paese come l’Italia non passerà certo due volte.

Paolo Serra            www.bolognaragionevole.org

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