INTERROGAZIONE IN SENATO (VITALI – GHEDINI) 6 giugno 2012

Senato, Assemblea, resoconti, seduta antimeridiana del 6 giugno 2012, all. B

 Interrogazioni

VITALIGHEDINI – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti – Premesso che:

da 15 anni (rispetto all’adozione del decreto ministeriale 31 ottobre 1997) l’impatto acustico dei movimenti aerei nei dintorni aeroportuali viene quantificato per legge tramite il livello di valutazione del rumore aeroportuale (LVA). Ma l’indice è un dato statistico, ottenuto valutando la somma dei decibel registrati dalle centraline di controllo in rapporto alle due fasce, quella diurna (dalle ore 6 alle 23, per un totale di 17 ore) e quella notturna (dalle ore 23 alle 6, per un totale di 7 ore). Il dato medio così ottenuto non riesce più a rendere la realtà attuale della percezione psicofisica dell’effetto acustico;

a Bologna, nei dintorni dell’aeroporto Guglielmo Marconi, gli abitanti delle zone Lame, Arcoveggio, Croce coperta con propaggini anche in zona San Donato e in zona Fiera, in un intorno che comprende circa 40.000 residenti, stanno avvertendo chiaramente che, pur essendo il valore LVA costante o addirittura diminuito rispetto al passato, il disagio dovuto all’effetto acustico tende ad aumentare anche in modo considerevole;

negli anni ’90, nelle stesse zone, si diede vita ad un comitato per la compatibilità tra aeroporto e città che ottenne il monitoraggio continuo dei decolli sulla zona ed il conseguente contenimento dei livelli LVA di legge. Dall’estate 2011 la cittadinanza ha dato vita ad un nuovo e analogo comitato, il quale ha promosso una petizione che ha presto raggiunto le 3.000 firme, in costante e proficuo rapporto con i consigli dei quartieri interessati e con il Comune di Bologna;

l’indice LVA fu studiato per contrastare la rumorosità dei vecchi aeromobili di tipo DC9 e Boeing 737 che al decollo superavano i 130 decibel, mentre ora servono strumenti in grado di misurare la reiterazione di sciami aerei relativamente meno rumorosi;

si rende perciò necessario il perfezionamento dell’indice LVA che misura l’impatto acustico dei movimenti aerei nei dintorni aeroportuali, se non il suo superamento a favore di sistemi di misurazione più adeguati, e ciò riguarda non solo Bologna ma tutti gli aeroporti italiani;

in alcuni Paesi dell’Unione europea sono già in atto esperienze in questo senso. In Belgio, ad esempio, la Société regionale wallonne du transport (SOWAER) usa come indicatore il Level day evening night (LDEN) che tiene conto della sensibilità maggiore dalle ore 19 alle 23 con penalizzazione di 5 decibel, intermedia a quella notturna di 10 decibel, mentre la zonizzazione del dintorno aeroportuale oltre ad essere più estesa è suddivisa in quattro zone anziché tre e tutte di almeno 5 decibel inferiori rispetto alle nostre. In Gran Bretagna vengono monitorati volo per volo i decolli a fine pista, multando i velivoli che superano il livello prescritto e reinvestendo nelle zone disturbate, mentre il divieto di voli notturni (dalle ore 23 alle 6) è reale e non virtuale come spesso accade all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna;

a tutto ciò si aggiunge la preoccupazione della cittadinanza per la presentazione da parte della società di gestione SAB del nuovo masterplan aeroportuale che dovrebbe permettere il raddoppio dell’utenza attuale entro il 2020, sul quale il Comune di Bologna ha espresso osservazioni e che dovrebbe concludere il suo iter in tempi brevi. Date le condizioni di disagio esistenti, non sarebbero sopportabili incrementi di tale portata neppure contando sul continuo miglioramento tecnologico dei vettori,

si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo intenda farsi interprete del disagio dei cittadini residenti nei dintorni dell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, non dissimile da quello dei cittadini residenti nei dintorni degli altri aeroporti italiani, per adeguare gli indicatori che misurano l’impatto acustico dei movimenti aerei attualmente previsti dalla legge alle migliori esperienze di altri Paesi dell’Unione europea, come il Belgio e la Gran Bretagna.

(3-02900)

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=663669

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