Intervista a Giuseppe Campos Venuti – “Basta sogni impossibili, Errani e Merola puntino su treni e autobus efficienti” L’Unità 20-10-2011

Intervista a

Giuseppe Campos Venuti

“Basta sogni impossibili, Errani e Merola puntino su treni e autobus efficienti”

Bisogna tornare al progetto originario, all’idea di città che stava alla base del progetto di Tramvia ai tempi del sindaco Vitali. E bisogna che Merola ed Errani capiscano che per i prossimi 15 anni Comune e Regione avranno pochissime risorse. Quindi che occorre spendere bene, puntando tutto su progetti realizzabili: il completamento del Servizio ferroviario metropolitano e un servizio di autobus e filobus più efficiente».

Giuseppe Campos Venuti ha sempre avuto le idee chiare sulla mobilità a Bologna. Le mantiene anche ora che tutto torna in alto mare, dal Civis al metrò. E non le manda certo a dire. Ha fatto bene il Comune a fermare definitivamente il Civis?
«Sì, anche se bisognava farlo prima. Quel progetto è una follia. Ha la stesse portata di un filobus, quindi non avrebbe mai potuto modificare nulla rispetto a oggi. Non ha mai convinto e la gara si è svolta in modo poco corretto e trasparente. Ma Cofferati prima e Delbono poi non hanno avuto il coraggio di cambiare».
Anche il Metrò è sul binario morto…
«In quel caso Cofferati almeno cambiò il progetto e cancellò la tratta che puntava sulla collina, che la Giunta Guazzaloca voleva cementificare. In quegli anni parlavano di 20mila nuovi alloggi, volevano attribuire una cubatura alla collina col “trucco” che aveva usato la Moratti per cementificare ancor più Milano. Una vera vergogna. Rimase però il percorso di attraversamento sotterraneo, che per una città come Bologna è una cosa ridicola».
Da 20-30 anni sembra esserci una maledizione sulle opere per la mobilità.
«Diciamo pure 50, dalla tangenziale degli anni Sessanta. Da quando il ferro perse la battaglia sulla gomma e vinse la Fiat, che ora Marchionne porta negli Usa mentre a noi ha regalato il Civis. Siamo stati turlupinati. Anch’io ho perso.Ricordo ancora, era il ‘63, a Palazzo d’Accursio si festeggiò il pensionamento dell’ultimo tram il 63. Io ero assessore, dovetti uscire dall’aula».
E oggi qual è la soluzione?
«Bisogna tornare all’idea originaria di città metropolitana. Un servizio di trasporto pubblico veloce e di massa da Est a Ovest, con un braccio verso Nord da via Indipendenza a Corticella. Era l’idea di Vitali, che però partì malissimo col cordolo di via Emilia Ponente che fece incavolare i bolognesi e aprì la strada alla vittoria di Guazzaloca. Da allora Bologna non è stata più capace di rimetterla in pista, ma è ancora la soluzione giusta».
E come si può realizzare, oggi?
«Completando il Servizio ferroviario per collegare l’area metropolitana al capoluogo e realizzando un più efficiente trasporto su gomma per muoversi in città. Le stazioni ferroviarie fuori Bologna sono ormai tutte realizzate. Mancano solo quelle cittadine. Bisogna che la Regione le finanzi, invece di privilegiare le strade e il trasporto su gomma. E bisogna dirottare lì anche i soldi di Roma per il Metrò».
E del People mover cosa pensa?
«Che costa un sacco di soldi e non serve quasi a niente. È una navetta che porta qualche decina di persone. E dicono che dovrebbe servire anche il nuovo Polo universitario del Lazzaretto. Come faranno a trasportare migliaia di studenti? Boh. Fa ridere i polli»

Raccolta da Claudio Visani l’UNITA’ 20/10/2011

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