PASSANTE SI O NO… PAOLO SERRA 28/11/2017

PASSANTE BO

Fioccano sui media cittadini, da parte di Comitati, cittadini ed esperti, posizioni nettamente contrarie al progetto di potenziamento dell’asse tangenziale/autostrada.

Tutte le considerazioni ambientali sono perfettamente giustificate. Sappiamo bene quali sono le condizioni tipiche della pianura padana che meritebbe un piano interregionale di contenimento di qualsiasi motore a combustione interna che tenesse come priorità la concentrazione degli investimenti pubblici su servizi ferroviari cadenzati ed affidabili che non pare proprio quella della nostra Regione. Il Servizio Ferroviario Metropolitano Bolognese langue da 20 anni fra continue amputazioni progettuali e rinvii attuativi. A questo proposito auspico che negli interventi pubblici non ci si limitasse a denunciare genericamente le carenze culturali nei confronti del trasporto via ferro ma si citasse ogni volta proprio l’esempio concreto del SFM che, implementato secondo accordi già presi più volte e mai mantenuti, potrebbe togliere dalla tangenziale e dalle radiali, altrettanto a rischio ambientale se non peggio, parecchie decine di migliaia di auto di pendolari ogni giorno.

Detto questo, però, temo che queste contrarietà siano figlie di un vizio concettuale. Danno per scontato che i pubblici poteri, locali e nazionali, dispongano autonomamente delle risorse finanziarie per affrontare il problema del bacino di traffico bolognese, il chè, in tutta evidenza non è vero, basta osservare i ritardi pluridecennali dei meno impegnativi sottonodi di Rastignano e Casalecchio. Vista la totale assenza di possibilità di aumentare il debito statale alle istituzioni non è rimasto che farsi surrogare da privati. Così è stata convinta la Autostrade spa a farsi carico del problema della tangenziale pur non avendo tra le proprie priorità il potenziamento della A14.

Non credo che ci siano dubbi che l’attuale progetto sia il meno complessivamente impattante sul territorio fra quelli di cui si è parlato. Bocciare anche questo, però, non significherebbe automaticamente passare ad uno migliore, se esiste, ma mantenere lo statu quo ante, ovvero accantonare il problema, se non per sempre certamente per decenni. Non credo che ci sia cittadino bolognese, urbano o metropolitano, che lo possa auspicare.

Tutti vorremmo sempre poter scegliere fra progetti virtuosi ma la realtà, a volte, e nel “Bel Paese” purtroppo troppo spesso, ci obbliga ad accontentarci del male minore cercando di minimizzarlo, come mi sembra si stia facendo in questi convulsi mesi di assemblee pubbliche.

Paolo Serra

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1 pensiero su “PASSANTE SI O NO… PAOLO SERRA 28/11/2017

  1. A conti fatti il passante di mezzo costituisce il progetto a minor impatto ambientale e offre respiro ad una tangenziale ormai al collasso.

    Una tangenziale a 4 corsie rivitalizza le aree bolognesi periferiche riducendo i tempi di percorrenza per attraversare la città per motivi di lavoro o svago rendendola di fatto maggiormente interconnessa.

    Occorre cominciare a pensare ad un modello di città decentralizzata, in cui le ragioni per raggiungere il centro città vengano ridotte a quelle turistiche e di shopping elitario o poco più, spostando i presidi burocratici/amministrativi/ospedalieri/ricreativi e di shopping di massa fuori dal centro cittadino ormai allo stremo.

    Tamerlano

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