Rilancio Economia lettera all’Unita 19 aprile 2012

Una proposta forte

Cara Unità,
sfugge ai più come sia possibile rilanciare l’economia alzando contemporaneamente la pressione fiscale. Oltretutto in un paese come l’Italia dove il fisco colpisce prevalentemente i redditi da lavoro e le pensioni. Mi si dice che occorre puntare sulle esportazioni. Ma se tutti i Paesi del mondo usano la stessa ricetta diventa un Giro dell’Oca! Mi dite quale Paese è disposto ad avere la bilancia dei pagamenti in passivo se proprio non ne può fare a meno per mancanza di materie prime? Senza mercato interno non c’è rilancio possibile. Ad onor di logica dato il nosro sistema fiscale, l’unica possibilità sarebbe quella di applicare una tassa ai patrimoni immobiliari e mobiliari, escluse le azioni, frutto in gran parte di 40 anni di evasioni ed elusionii, quando non di reati, e, col ricavato, alzare la franchigia esentasse ed abbattere le prime due aliquote Irpef. C’è qualcuno dei tanto loquaci dirigenti del nostro partito che abbia il coraggio di fare la proposta? Tanto per vedere come risponderebbe il Governo dei Professori che si era presentato con la triade, “rigore, sviluppo, equità” ma, finora, ha applicato il rigore prevalentemente alle classi medio basse, per lo sviluppo si limita alle promesse, mentre l’equità deve essere rimasta chiusa in qualche cassetto di cui non si trova la chiave.

Paolo Serra — Bologna

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