People Mover: la gestione e ATC Ugo Mazza 06-12-2011 L’Unità

 

Ugo Mazza   –    L’Unità  6 dicembre 2011

Come detto dall’Assessore Colombo i “conti” del People Mover saranno chiari a gennaio, per cui c’è ancora il tempo per far sì che i privati, e in particolare chi ha vinto la gara, realizzino e gestiscano per 35 anni il People Mover e poi lo consegnino a” a gratis” al Comune di Bologna.

Uso qualche riga per chiarire questo concetto, che volutamente anche da parte di importanti amministratori si vuol far credere sia un “pregiudiziale NO”.

Che il People Mover (PM) fosse una infrastruttura “privatizzata” lo ha deciso la Giunta Cofferati quando nel 2005 invece di utilizzare il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) per collegare la Stazione con l’Aeroporto fece la gara in Project Financing dando così la possibilità ai privati di  realizzare e gestire questa infrastruttura.

La gara fu vinta dal Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC) e ci si aspetta che lo realizzi e lo gestisca con altri privati almeno fino al 2045: questo è l’impegno preso dal CCC vincendo la gara.

Poi si impara che a tale scopo è stata costituita una SpA, la Marconi Express, in cui CCC ha il 75% e l’’ATC il 25%; poi si scopre che i patti parasociali prevedono che al 2020 tutto il carico gestionale e finanziario cada sulle spalle di ATC con il CCC che esce dalla società.

Chiedo: perché il CCC abbandona l’impresa 20 anni prima e scarica i problemi finanziari sull’ATC?

Io preferivo il SFM, ma non sono contro il PM: chiedo che ATC esca dalla SpA “Marconi Express” per le stesse ragioni per cui scappa il CCC e nessun imprenditore privato-privato ne vuol far parte.

Ora, il mio timore è ancora più grande per le parole del Sindaco: ” Sfido …a trovare un privato che fa il trasporto pubblico a costi compatibili”.

Si badi, si parla dei contributi  pubblici annuali necessari per fare circolare bus e treni locali, quelli già scarsi e poi tagliati di oltre la metà dal Governo Berlusconi.

Ricordo che quando denunciammo questo pericolo, dalla Giunta Cofferati ci fu risposto che il PM si sarebbe fatto e gestito con risorse private:  “senza l’uso di un euro pubblico”.

Chiedo : la Giunta pensa di rendere compatibili i bilanci del PM usando parte di questi contributi, quindi tagliando i servizi o aumentando le tariffe per i bolognesi? Si pensa di coprire il 65 % dei costi di gestione del PM con contributi regionali? E’ questa la ragione per cui oggi si dice che “i conti del PM sono a posto”?

Faccio presente che l’Assessore regionale Peri ha detto pubblicamente che “Il PM non è tra i servizi minimi finanziati annualmente dalla Regione”. E allora?

In ogni occasione in cui se ne parla emerge con chiarezza che il SFM era meglio perché ogni soldo pubblico speso per gestire treni e i binari sarebbe andato a vantaggio di tutti i cittadini, di chi vola e di chi no: mentre quelli per il PM vanno solo a chi vola, e forse sempre meno data la crisi.

Non si vuole o non è possibile tornare al SFM? Si torni allora a quanto il Comune scrisse nel “bando di gara” e si trovino i privati-privati che lo costruiscano e lo gestiscano per 35 anni.

Così la città avrà la navetta per l’aeroporto e ATC non taglierà i servizi locali per finanziare il PM.

Come si vede non siamo contro il PM, ma contro la presenza di ATC al posto dei privati.

Speriamo che il Natale porti i buoni consigli e che i conti tornino senza ATC; e se l’opera non sarà economicamente sostenibile non sarà un dramma, c’è sempre il SFM.

 


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