Civis non è ancora l’ultimo atto l’Unità 20 ottobre 2011 paolo serra

CIVIS

Dal 2004 al 2007 su queste stesse colonne ho più volte tentato di suggerire al sindaco Cofferati di pagare i 19 milioni di penale, previsti dal contratto siglato, in zona Cesarini, dal presidente Atc, Agostini su mandato del sindaco Guazzaloca e di annullare il Civis/Teo.                                 Cofferati non se la sentì di affrontare una campagna politico-ideologica basata sull’accusa di far rinunciare finanziamenti statali  alla città, magari guidata dagli stessi che ora,  dopo la decisione di sospendere i lavori in attesa che il Ministero prenda la decisione finale, cantano vittoria. Decise di proseguire cercando di eliminare le peggiori pecche.

Il resto lo conosciamo. Il caos è notevole, le responsabilità indecise, 49 filobus snodati giacciono alle Due Madonne in preda agli agenti atmosferici, per fortuna alcune arterie cittadine hanno preso un aspetto che le fa un po’, somigliare a quelle delle altre città europee. Ma stiamo ai fatti, anzi agli scritti, ricordandoci che carta canta…, ed è questa, penso, la ragione della nota ufficiale firmata Merola-Sutti inviata al CCC ed alla stampa.

In data 11/2/2004 il Ministero Infrastrutture rilasciava nulla osta al “Sistema di tipo intermedio Civis”, vincolandolo ad una serie di prescrizioni. Su questo documento ufficiale Irisbus ha costruito i mezzi ed il Comune ha avviato i lavori stradali. L’1/6/2011 una Commissione Ministeriale, appositamente creata, al contrario, ha sostenuto che il “Sistema” non è sicuro. Il 29/6/2011 Irisbus e CCC hanno presentato ricorso al Ministero avverso alla Commissione. Il 18/10/2011 il Comune e Atc  decidono, precauzionalmente, di interrompere i lavori. Decisione ovvia, visto che ci sono in gioco penali, lavori stradali già eseguiti, e mezzi già costruiti, e, sul finanziamento governativo (due terzi dell’opera) si è alzata una coltre di nebbia impenetrabile. Credo che la decisione sia stata, giuridicamente ed aziendalmente, giusta. La palla è ora in mano al Ministero che deve chiarire la sua contraddizione (sì a Guazzaloca, no a Merola sullo stesso “Sistema”), e probabilmente fronteggiare una causa per danni nella quale un magistrato dovrà decidere se le prescrizioni del nulla osta sono state adempiute o meno.

Nel frattempo le belle, ed assolutamente necessarie, ripavimentazioni in basoli di granito nelle Vie Ugo Bassi, Rizzoli e Strada Maggiore che costituiscono l’ultima tranche dei lavori stradali sono sospese e, se non arriverà il finanziamento statale, corrono il rischio di essere cancellate. C’è da far festa, cari detrattori del Civis? Che come mezzo di trasporto è una vera bufala ma come elemento ordinatore del caos della circolazione urbana è pur sempre, anche se solo in parte, accostabile al “Sistema” cui Guazzaloca rubò il finanziamento ottenuto da Vitali, una tramvia su ferro sulla ormai mitica T rovesciata Corticella/San Lazzaro/Borgo Panigale. A Firenze, partita dopo di noi, ce l’hanno fatta e la prima tratta è un successo epocale, punte di 45.000 passeggeri al giorno di fronte a previsioni di 17.000.  Caro Guazzaloca, indimenticabili quei cinque anni!

Paolo Serra

Pubblicato sull’Unità del 20 ottobre 2011

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