Mozioni PD, il diavolo nei particolari

diavoletto tentatore

Come diceva anche Hitchcock “ il diavolo si cela nei particolari”, che tradotto in termini psicoanalitici vuol dire che l’inconscio alla fine trova sempre la sua strada per emergere sull’ego. Per alleggerire la tensione congressuale del PD proviamo a trovare le tracce che il diavoletto, costretto a subire per decine di pagine di testi attentamente controllati, ha lasciato nei titoli, e sottotitoli dove esistono, delle quattro mozioni presentate:

 

  • Cambiare verso (Renzi)
  • Per la rivoluzione della dignità (Cuperlo)
  • Dalla delusione alla speranza – Le cose cambiano cambiandole (Civati)
  • Il futuro che vale – Per un partito, democratico, solidale, europeo (Pittella)

L’autogol più clamoroso pare quello di Renzi che, nell’ansia di sostituire l’ormai obsoleto “rottamare” ha estratto dal cilindro “cambiare verso” dimenticando che la parola ha più di una accezione. Non solo direzione di marcia, come pare intendere lui, ma anche di puntamento, e sul pollice verso si potrebbe cominciare a scherzare, inoltre retro di un foglio, e qui andiamo sul pesante, ma soprattutto porzione di testo poetico, significato dal quale sono derivati verso e versaccio come emissioni foniche. A questo punto il parallelo con le sue esibizioni televisive diventa pressoché obbligatorio, per i maligni.

Anche su Cuperlo il diavoletto si è accanito con vivacità. Che significa, infatti, auspicare una rivoluzione della dignità se non l’ammissione che il PD fino ad ora ne è stato privo? Peccato che i suoi sostenitori siano proprio quelli cui si deve addebitare la carenza.

Con Civati e Pittella il diavolo non ha voluto infierire, si è limitato a fargli aggiungere due inutili sottotitoli nel tentativo di raddoppiare le esche della curiosità, e questo la dice abbastanza lunga sull’ansia di essere considerati non veri candidati ma outsiders con poche speranze. Questo traspare anche nella lunghezza del testo di Civati, 68 pagine contro le 23 di Pitella, le 22 di Cuperlo, mentre le sole 14 di Renzi, al contrario la dicono lunga sulla certezza di vincere senza sforzo. Civati poi, che aveva azzeccato un ottimo slogan, secco ed inequivocabile, non avrebbe proprio dovuto annacquarlo con parole un po’ abusate.

Buona ventura a tutti, anche se io ho già espresso la mia preferenza per il più giovane (di pochi mesi) ed il più coraggioso nelle azioni e non solo nelle apparizioni.

Paolo Serra    www.bolognaragionevole.org

 

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